Tradizione e Modernità in Joseph de Maistre
1. Maistre e il mondo in crisi
Nei suoi scritti, il filosofo savoiardo Joseph de Maistre (1753-1821) offre un interessante approccio al fenomeno della secolarizzazione e al mito del progresso. Di fronte all’avanzata di un individuo che, saldo solo della sua ragione, pensa di poter dare vita ad un ordine interamente umano, ove la giustizia viene regolata sempre di più da norme positive, Maistre s’interroga a lungo e in profondità tanto sulle premesse ideali e sugli esiti della Rivoluzione francese quanto sullo stesso concetto di rivoluzione. Esponente di rilievo del tradizionalismo cattolico, agguerrito profeta del passato, implacabile pensatore della crisi, egli vede nel fenomeno rivoluzionario l’empia insurrezione perpetrata dall’uomo contro Dio, onde reputa necessario reagire all’individualismo e all’ateismo intraprendendo la strada di una riforma della mente e del sentimento, in conformità sia con l’insegnamento biblico sia con la plurisecolare e gloriosa saggezza europea. Ciò lo porta ad ingaggiare un’aspra battaglia contro la visione del mondo che ha plasmato gli individui moderni, facendone a suo avviso esseri abbruttiti e in perenne agitazione. L’autore savoiardo accusa le concezioni illuministe di rappresentare la sintesi di tutti gli errori del pensiero, di provocare il radicamento di caratteri anti-tradizionali nell’animo degli uomini e di aver ispirato il movimento rivoluzionario in Francia, un’esperienza che egli considera fondata su astrazioni deleterie che non trovano conferma nella storia concreta dell’umanità.
[Per leggere di più, vedi allegato]