Scienza, politica e propaganda. Il Manifesto del razzismo italiano: storiografia e nuovi documenti

1. I primi studi (anni quaranta-cinquanta) Per lungo tempo la storiografia sulla persecuzione degli ebrei in Italia nel  periodo fascista e sul razzismo italiano non ha adeguatamente approfondito le  vicende relative al Manifesto degli scienziati razzisti, spesso limitandosi a registrare  l’avvenimento e a elencare i nomi dei cosiddetti firmatari e aderenti così come  risultavano dalle cronache e dai documenti del tempo. La spiegazione di questa  lacuna relativa al “primo documento ufficiale con cui prende le mosse la politica  della razza” in Italia è da ricercare in numerosi fattori che si riferiscono più in  generale a tale ambito storiografico e che in questa sede non possono essere  esaminati. E’ tuttavia possibile quanto meno sottolineare, come già è stato fatto,  che una delle cause risiede nell’esclusione del razzismo teorico dal concetto di  persecuzione e, conseguentemente, che ciò ha condotto insieme ad altre motivazioni alla negazione dell’esistenza di un razzismo italiano autonomo e  indipendente da quello tedesco. Al contrario, la formazione di una tematica  razziale in Italia si verificò “all’interno delle scienze demografiche, eugenetiche e  antropologiche”, assumendo ben presto la dimensione di una questione politica

[Per leggere di più, vedi allegato]

04/10/2007
Data
Autore

Non utilizziamo cookies di tracciamento degli utenti o di profilazione. Per saperne di più puoi visitare la pagina relativa ai cookies.