Le donne della Costituente

Morelli Maria Teresa Antonia (Laterza, Roma-Bari 2007)

Analizzare i lavori dell’Assemblea Costituente utilizzando come criterio selettivo il contributo al processo di stesura del testo costituzionale offerto dalle ventuno donne che ne fecero parte costituisce una prospettiva feconda, pur se intenzionalmente parziale, per tornare a riflettere su quello snodo cruciale nella storia d’Italia che vide nascere la Repubblica “dopo i lunghi travagli del parto”. Il volume curato da Maria Teresa Antonia Morelli raccoglie gli interventi che meglio stilizzano l’attività svolta sia nella «Commissione per la Costituzione» sia nei lavori delle tre sottocommissioni in cui si decise di ripartire ulteriormente il lavoro di redazione del testo costituzionale. Si illumina così un campo di indagine ben delimitato, sia per quanto riguarda i soggetti politici coinvolti, sia per quanto concerne i temi affrontati. È una scelta metodologica che lascia inevitabilmente in penombra il lavoro dell’intera Assemblea, ma che consente di riesaminare l’Attività della Costituente da una particolare prospettiva, da un’angolazione tutta “femminile” appunto.

Sullo sfondo naturalmente le elezioni del 2 giugno 1946, che costituirono una svolta epocale non solo in quanto furono le prime consultazioni politiche alle quali presero parte anche le donne (pochi mesi prima, nel marzo dello stesso anno, erano state chiamate alle urne per le elezioni amministrative), ma anche perché rappresentarono, più in generale, l’effettiva ripresa dell’esercizio di un diritto che il fascismo aveva sostanzialmente svuotato del suo contenuto. In quella data i cittadini italiani che avevano compiuto ventuno anni furono chiamati ad eleggere i componenti dell’Assemblea Costituente e a votare il referendum che avrebbe determinato il futuro assetto istituzionale dell’Italia.

[Per leggere di più, vedi allegato]

14/10/2007
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