La guerra indicibile e il Terrore

Il necessario punto di partenza di ogni considerazione sulla guerra nel mondo contemporaneo, che  l’esperienza della prima e, soprattutto, della seconda guerra mondiale ha cambiato in maniera irreversibile  la struttura stessa del fenomeno. In primo luogo, il  livello di distruttività delle nuove tecnologie belliche ha fatto saltare tutti i precedenti parametri  d’inquadramento della guerra, qualificandola come atto intrinsecamente criminale non più suscettibile di  alcuna legittimazione giuridica e morale, non più rapportabile alle forme di estetica della morte  comunemente accettate in precedenza. Le trincee del 14-18 sono state un vero e proprio campo di  reciproco sterminio, con le stesse proporzioni e in gran parte le stesse tecniche di Auschwitz, che ha  direttamente le proprie radici. La carne umana illimitatamente esposta ai gas, al filo spinato, alle  mitragliatrici, non più altro che carne da macello offerta in alimento ad un Moloc che non ha nulla di  razionale, che non segue una logica politico-giuridica, per quanto violenta e cinica la si voglia immaginare.  Sebbene oscenamente ipocrita, la criminalizzazione dei vinti operata dai vincitori al termine della prima  guerra mondiale esprimeva un dato difficilmente revocabile in dubbio, e ciò che i responsabili di simili  distruzioni non potevano in nessun modo essere qualificati come iusti hostes. La cosa certo era a senso  unico, e sotto questo profilo eticamente inaccettabile; perché mostrava una consapevolezza rispetto alla  quale il tentativo di un Carl Schmitt di salvare giuridicamente la guerra dopo la prima e persino dopo  la seconda guerra mondiale appare caratterizzato da una sorta di perversa ottusità. La cosa ancora più ovvia dopo la seconda guerra mondiale è questa volta la criminalizzazione dei vinti, malgrado  il perdurare dell’ipocrisia dei vincitori, divenuta addirittura una delle basi etico-politiche del mondo  contemporaneo: siamo tutti figli di Norimberga.

[Per leggere di più, vedi allegato]

17/05/2007
Data
Luigi Alfieri
Autore

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