L’ordine sociale spontaneo. Conoscenza, mercato e libertà dopo Hayek
Moroni Stefano, (Torino, Utet, 2005.)
Il libro di Stefano Moroni, che è caratterizzato da una non comune chiarezza e brillantezza espositiva, verte su uno dei filosofi ed economisti più complessi e controversi del Novecento, Friedrich August von Hayek; tuttavia esso non è tanto una ricostruzione storiografica del pensiero di Hayek, quanto un lavoro teorico, che prende spunto da Hayek per avanzare un’autonoma proposta di etica pubblica, «un’etica pubblica liberale opportunamente integrata», che va oltre Hayek, in una direzione che il filosofo ed economista austriaco non avrebbe probabilmente condiviso.
Oggetto del lavoro di Moroni è il concetto di «ordine sociale spontaneo», concetto che è stato elaborato da Hayek per rendere conto di alcuni fenomeni sociali. Con ordine sociale spontaneo si intende una condizione in cui i vari elementi di un insieme sociale si auto-organizzano, producendo spontaneamente, cioè non intenzionalmente, un ordine. In questi fenomeni vi sarebbe all’opera, secondo la nota metafora smithiana, una sorta di mano invisibile che conduce i vari elementi all’equilibrio. Per Hayek alcuni fenomeni sociali, quelli più complessi, possono essere compresi solo a partire dalle azioni degli individui, azioni che, conformandosi a determinate regole, ottengono un risultato di ordine che è nell’insieme non intenzionale, e che quindi richiede spiegazioni che non facciano ricorso ad un soggetto che ordina intenzionalmente, ma appunto alla mano invisibile. L’ordine spontaneo si contrappone perciò all’ordine costruito, e proprio perché si danno effetti non intenzionali, i fenomeni sociali complessi non possono essere completamente ricondotti a fenomeni psichici, non risultando dunque sufficiente una loro spiegazione esclusivamente psicologica.
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