Il contributo di Eva Feder Kittay al dibattito sull’etica della cura

Il dibattito sulla ethic of care, il cui inizio viene in genere fatto risalire alla pubblicazione di In a  Different Voice: Psychological Theory and Women’s Development (1982) di Carol Gilligan, ha  acquisito nel tempo un’ampiezza via via maggiore e un carattere marcatamente interdisciplinare,  spaziando dalla psicologia dello sviluppo, alla filosofia morale, alla bioetica, alla filosofia del diritto  e della politica. All’interno della vasta messe di studi pubblicati sull’argomento a cominciare dagli  anni Ottanta, Love’s Labor: Essays on Women, Equality and Dependency (1999) di Eva Feder  Kittay, insieme a Moral Boundaries. A Political Argument for an Ethic of Care (1993) di Joan  Tronto, ha rappresentato sicuramente un momento di svolta, conducendo ad una politicizzazione  dell’etica della cura che ne ha illuminato le implicazioni, sia per quanto concerne la teoria della  cittadinanza, sia nell’ambito delle teorie della giustizia e, in genere, nelle riflessioni sulla riforma  del welfare state. Questi due lavori hanno contribuito in modo cruciale a mettere in luce come il  diritto di soddisfare i bisogni di cura e di prestare cura sia una questione centrale non solo per le  donne, ma – più ampiamente – per ogni cittadino (entro una concezione estesa della cittadinanza  sociale). Una questione che diviene sempre più urgente, alla luce dell’attuale care deficit, tanto in  relazione a come favorire l’ingresso delle donne nel mercato del lavoro, quanto in considerazione al  mutamento demografico in atto nelle società occidentali, che, soprattutto in seguito al progressivo  invecchiamento della popolazione, rende urgente un ripensamento dello stato sociale.

[Per leggere di più, vedi allegato]

16/10/2009
Data
Autore

Non utilizziamo cookies di tracciamento degli utenti o di profilazione. Per saperne di più puoi visitare la pagina relativa ai cookies.