Ricordo di Salvatore Veca, uno dei maggiori filosofi italiani

I miei ricordi di Veca risalgono ai primi anni Novanta a Pisa, nel periodo in cui ero dottorando alla Scuola Superiore di Studi Universitari e di Perfezionamento “Sant’Anna”. Una decina d’anni dopo, alla mia presa di servizio a Catania come professore di filosofia politica, con Veca iniziò una collaborazione scientifica e una lunga amicizia, fondata e consolidata dai comuni interessi sui problemi della giustizia, dell’equità, dei diritti e sulle questioni fondamentali della filosofia politica. Nel 2002 realizzammo un volume sulle libertà fondamentali in John Rawls, presentato agli studenti del mio corso a Catania, insieme agli altri autori. Lungo l’arco di quasi un ventennio, Veca assicurò sempre rapporti scientifici stretti con l’Università di Catania. Tenne diverse lezioni ai miei studenti, sia per discutere di libri recenti che di temi legati al suo manuale di filosofia politica, per decenni punto fermo nel programma dei miei corsi di studi. In numerose occasioni partecipò a convegni ed eventi organizzati da me e dai miei collaboratori. È stato il fondatore dei Seminari Catanesi di Filosofia Politica, idea che mi suggerì in una delle passeggiate serali che amava fare per le strade catanesi. E impreziosì, coi suoi contributi, le pubblicazioni scientifiche da me curate nel corso degli anni.

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07/10/2021
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