Mito di Venezia e governo misto in Della perfettione della vita politica di Paolo Paruta

1. Premessa: Paolo Paruta e l’Oratione funebre dedicata ai morti di Lepanto 

Nella seconda metà del Cinquecento, sull’onda del successo ottenuto sia dal Libro della Republica de’ Viniziani (1540) di Donato Giannotti (1492-1573) sia dal trattatello De magistratibus et republica Venetorum (1543) di Gasparo Contarini (1483-1542), non si contano coloro che – in diverse parti d’Europa – celebrano Venezia, e in special modo le virtù dei suoi cittadini e la sua costituzione, quest’ultima considerata un mirabile baluardo che da secoli riesce ad impedire le discordie fra gli abitanti, assicurando così la stabilità interna allo Stato e alla società lagunari. In quel periodo, uno dei principali fautori del mito della Serenissima è senza dubbio Paolo Paruta (1540-1598), insigne politico e diplomatico veneziano, importante trattatista e – dal 1580 – storiografo ufficiale della Repubblica.  Trentunenne, egli attira su di sé l’attenzione degli ambienti culturali e politici della sua città quando, alcuni giorni dopo l’arrivo in Laguna della notizia dell’esaltante – ma cruento – successo navale della Lega Santa sui Turchi, avvenuto il 7 ottobre 1571 a Lepanto (o alle Isole Curzolari, come si preferisce dire in contesto veneto), il governo della Serenissima decide di onorare solennemente i propri caduti in quella grande battaglia.

[Per leggere di più, vedi allegato]

04/10/2013
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