LA TRADIZIONE DELL’AUTORITÀ. Un confronto tra Paul Ricoeur e Hannah Arendt

1. Premessa 

Nella vasta geografia ricoeuriana è possibile individuare due regioni tematiche apparentemente  trascurate, ma tutt’altro che secondarie e anzi persino confinanti: l’attenzione alla coppia “potere autorità”, da un lato, e il confronto con Hannah Arendt, dall’altro. Relativamente alla prima  componente, la sfida è districarsi tra la complessa nozione di “potere” e l’indebolita categoria di  “autorità”, attraverso una dialettica costante tra orizzontalità e verticalità, forma e forza,  compimento e scacco. Nel secondo caso, si tratta di un confronto con un’autrice rispetto alla quale  Ricoeur condivide un orizzonte critico (il tentativo di evitare ogni possibile ricaduta  nell’ipostatizzazione dell’”io pensante”) ed è vicino in più di un itinerario (il riferimento aristotelico  e l’attenzione verso una prudenza fronetica; le questioni della temporalità e della narratività, della  promessa e del perdono; la contestazione del primato metafisico dell’Essere e il rapporto “difficile”  con l’ontologia). Il riferimento all’”autorità” costituisce una delle tangenze e, in quanto tale,  l’oggetto di questa riflessione. 

[Per leggere di più, vedi allegato]

16/10/2011
Data
Luca Alici
Autore

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