L’individuo e lo scambio. Teoria ed etica dell’ordine spontaneo nell’individualismo di Bruno Leoni

Baglioni Emma (“La Crisalide”, ESI, Napoli 2004)

Riprendere in considerazione il pensiero e, in generale, la figura di Bruno Leoni è oggi di particolare importanza e attualità prima di tutto per capire lo sviluppo del diritto, dell’economia e della politica del nostro mondo, il modello d’ordine verso cui un tale sviluppo tende – e dietro a ciò – il sostrato teoretico e metodologico che lo fonda. Merito specifico del politologo anconetano è infatti quello di avere introdotto in Italia, con molto anticipo rispetto ai tempi – e in netta opposizione sia alle concezioni giusnaturalistiche e giusformalistiche dominanti nei primi decenni del secondo dopoguerra – un approccio alle scienze sociali di tipo rigidamente “individualistico” che sembra oggi acquisire sempre più peso nelle dinamiche istituzionali del nostro mondo.

Giustamente, Emma Baglioni parte nel suo saggio da quello che possiamo definire il “nucleo” del pensiero di Leoni, la sua critica al formalismo giuridico, critica che nasce in quel clima diffuso di antiformalismo e di irrazionalismo, prevalente nella dottrina degli anni trenta  e primi anni quaranta, e che accomuna tra loro autori di estrazione molto diversa come gli idealisti (ad es. Maggiore, Cammarata, Volpicelli), alcuni pensatori cattolici (Capograssi), i teorici del fascismo (Costamagna) o di una “costituzione materiale” (Mortati) ecc. Contro i principi della “dottrina pura” del diritto di Hans Kelsen e, poi, di Norberto Bobbio, Leoni inverte il rapporto tra obbligo e pretesa: se in una concezione formalistica la pretesa giuridica si fonda sull’obbligo corrispondente, il filosofo marchigiano ritiene invece che è invece l’obbligo giuridico a fondarsi su una originaria pretesa del singolo individuo. La specifica natura del diritto, infatti, Leoni la ravvisa proprio nell’autonomia della pretesa, e delinea un’idea di ordinamento giuridico come espressione dell’incontro tra pretese individuali. D’altro canto, non ogni pretesa è automaticamente legittima e quindi “giuridica”: qui Leoni non va alla ricerca di una “super-regola” di natura morale o di diritto naturale in grado di discriminare ciò che è legittimo da ciò che non lo è, altrimenti verrebbe meno l’impianto individualistico e libertario del suo sistema.

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14/07/2006
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