Il tragico nel primo Hegel. Tragedia cristiana e destino della modernità
Caputo Renato (Pensa Multimedia, Lecce 2006.)
Il tragico nel primo Hegel ci presenta un’attenta ricostruzione storico-filosofica del processo di maturazione della filosofia del giovane Hegel alla luce del concetto di tragico. Con questo scritto rigoroso e mai meramente filologico, provvisto di copiose note e d’un significativo apparato bibliografico, che si serve peraltro del prezioso contributo dato dall’edizione critica delle opere giovanili di Hegel, Renato Caputo ci immerge nella tensione che scuote l’animo e la riflessione giovane-hegeliana: riconciliare il libero gioco fra teleologia ideale del concetto assoluto e sua estrinsecazione, dolorosa e reale, nella libertà dei moderni. Il progressivo manifestarsi della pregnanza teoretica della figura del tragico nella speculazione hegeliana lo rivelerà fondamento «dell’immanenza dell’individuo nella vita generica, del soggetto nell’essenza, del finito nell’infinito» (p. 257).
Il volume ci immerge nell’annoso dibattito fra Hegel-Renaissance dei primi decenni del XX secolo e la più recente di quegli studiosi che hanno rinvenuto nella cultura illuminista la fonte preziosa del processo di formazione del giovane Hegel L’autore sottolinea più volte l’importanza – ed è forse questo uno dei maggiori meriti del volume – d’un procedere dialettico nella ricontestualizzazione del pensiero hegeliano.
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