Il Pregiudizio Storico. Il problema della storiografia filosofica

La questione circa la possibilità e il significato della storia della filosofia costituisce un problema di notevole importanza e grande attualità dal momento che interessa la definizione della natura della filosofia e la relazione tra la collocazione storica della stessa ricerca filosofica e i suoi rapporti con le altre discipline. Il saggio di Angelo Capecci ricostruisce dialetticamente il dibattito storiografico attraverso una duplice operazione di ricognizione storica delle più autorevoli posizioni in merito e di confronto critico, su basi ermeneutiche e metodologiche, con le stesse. Inoltre, grazie al puntuale e documentato riferimento ad autori significativi per ciascuna epoca, quali Aristotele per l’antichità, Agostino Steuco e Pico della Mirandola per l’età umanistico-rinascimentale ed Hegel per quel che riguarda la modernità, Il pregiudizio storico offre al lettore un quadro globale che permette di comprendere le origini, la natura ed i possibili sviluppi della questione della storiografia filosofica.

 Per un’analisi circa la natura e la possibilità della storia della filosofia, il riferimento ad Aristotele e al noto excursus storiografico contenuto nel I Libro della Metafisica rappresenta una tappa obbligata, dal momento che, nonostante le critiche circa la sua parzialità e le accuse per la mancanza di un senso storico, essa è stata da sempre letta come il primo compiuto tentativo di sistemazione complessiva del pensiero filosofico all’interno di un quadro generale di interpretazione. Attraverso la nota “rassegna di posizioni che configura una linea di evoluzione del pensiero nel senso di uno sviluppo logico di un problema attraverso pensatori diversi”, si viene infatti a delineare un’immagine ben precisa del pensiero pre-socratico, identificata da quei caratteri del “naturalismo” e “materialismo” e dell’“aitiologia”, che ancora permangono, anche nelle più recenti storie della filosofia.

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