IL POTERE TRA RETORICA E RAPPRESENTAZIONE SIMBOLICA. Riflessioni sulla “servitù volontaria” di Etienne De La Boétie

La presente riflessione prende spunto dalle vicende relative ad un breve ma  denso libretto dal titolo Discorso sulla servitù volontaria1, pubblicato verso la metà  del Cinquecento, in un periodo di trasformazioni epocali, segnato dalla crisi della  concezione umanistica e dal graduale perfezionamento di quel processo politico istituzionale, che culminerà nell’affermazione dello Stato assoluto. L’autore, Etienne  De La Boétie, giovane pensatore molto amico del più famoso Michel de Montaigne,  vi affronta in maniera originale una problematica che sta al centro del dibattito sorto,  in quell’epoca, attorno ai temi cruciali del potere politico, alla sua origine, alla sua  funzione, al suo significato: la tesi espressa in questo libretto può essere così  sintetizzata: Il potere è una relazione immaginaria posta in essere da chi lo subisce

Si tratta di uno scritto pubblicato verso la metà del Cinquecento, circa  trent’anni dopo la morte di Machiavelli (1527) circa trent’anni prima la nascita di  Hobbes (1588), dunque in un periodo di trasformazioni epocali, segnato dalla crisi  della concezione umanistica e dal graduale perfezionamento di quel processo  politico-istituzionale, che culminerà nell’affermazione dello Stato assoluto.  

[Per leggere di più, vedi allegato]

01/10/2010
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Autore
Il Potere
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